I SERIAL KILLER


I serial killer sono degli assassini seriali, che non uccidono per un motivo logico scatenante, per rabbia, per gelosia, ma per il bisogno di farlo. Le loro vittime non sono casuali, ma scelte con cura, perché devono corrispondere a standard fisici, etnici, anagrafici, culturali, sociali ben definiti. Seguono le vittime designate per giorni, settimane, mesi, studiando le loro abitudini, al momento giusto scatta la trappola, le rapiscono, le torturano, a volte per lunghi periodi, prima di ucciderle, perché i serial killer hanno bisogno di nutrirsi della sofferenza degli altri per sopravvivere ai propri demoni. Il serial killer è un pluriomicida, di natura compulsiva, che uccide, con una certa regolarità nel tempo e con un modus operandi caratteristico. Gli assassini seriali sono per il 90% di sesso maschile. Le motivazioni psicologiche possono essere estremamente diverse, ma in buona parte dei casi, sono legate a pulsioni verso l'esercizio del potere. Data la natura morbosa, psicopatica e sociopatica della condotta criminale dei serial killer, nella maggior parte dei processi, l'avvocato difensore invoca l'infermità mentale. Molti di questi mostri hanno delle disfunzioni di fondo. Frequentemente sono stati maltrattati da bambini sia fisicamente sia psicologicamente. Anche se alcuni di loro non hanno subito abusi fisici durante l'infanzia, essendo stati abbandonati e passando da un affido ad un altro, hanno acquisito la sensazione di essere fondamentalmente degli indesiderati, privi di radici e d’identità. I serial killer, durante l’adolescenza, cominciano a fantasticare l’omicidio, sognano ad occhi aperti in modo compulsivo di dominare e uccidere senza trascurare nessun particolare, fanno pratica su animali innocenti, alla fine, il sogno diventerà realtà nella realizzazioni di crimini efferati, orrendi, crudeli, inenarrabili.



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